venerdì 6 luglio 2012
Crosta di patate di nonna silvana
Con nonna a pranzo: 3 patate e due uova... "ecco come si manda avanti una famiglia... io sono andata avanti con niente per tutta la vita e non ho mai fatto mancare niente ai miei figli... ora con 500 euro di pensione che ce poi fa'... ma io morirò senza debiti, sa'... e con i soldi per il funerale da parte..." queste le solite frasi di mia nonna che ormai non ascolto nemmeno più ma che sono pregne di verità e sacrificio.
Mia nonna ha passato una vita poco divertente. Figlia di un signore bene, insegnante di musica (che però era figlio di NN... da cui il presentimento che fosse figlio illegittimo di preti o nobili visto che ha studiato in ottime scuole senza mai sapere chi pagasse i conti!) e della "servetta" che, dopo la morte della prima moglie, rimase con lui. Era piccola quando morì il padre e la vita che avrebbe potuto avere non l'ebbe mai.
Passò l'infanzia in un collegio di suore visto che la madre non aveva i soldi per mantenerla (ancora ignoto come la madre convinse le suore a prenderla senza pagare la retta) e le suore la portavano tutti i giorni al cimitero con un barattolo in mano a ripetere fino alla nausea "una piccola offerta per i poveri orfanelli" (nb: non c'erano orfanelli nel collegio!), oppure la picchiavano con la canna in bocca o sulle mani e altre carinerie di questo genere... e guai se diceva qualcosa alla madre!! Infatti la madre non ha mai saputo nulla.
Appena cresciuta un po' cominciò a lavorare e non ha più smesso.
Ha lavorato sempre per mandare avanti la famiglia da sola (con mio nonno divorziarono contro la sua volontà e, vergognandosi di questo, ha sempre detto di essere vedova!).
Ha conosciuto la povertà vera: ha subito un bombardamento che le ha portato via quel poco che aveva (è stata tra gli sfollati di San Lorenzo durante la Seconda Guerra Mondiale). Ha vissuto in una caserma con la madre e le sorelle mentre il suo pretendente (mio nonno, che lei non voleva) era sui monti a combattere come partigiano. I primi anni di matrimonio li ha passati "buttati da una parte all'altra senza casa" e con i bambini piccoli andò a vivere in una scuola insieme ad altre migliaia di famiglie sfollate romane. Dopo diversi anni le assegnarono una casa popolare di Tuscolana ma lei lavorò ancora di più per non far crescere i suoi figli in quell'ambiente (Tuscolana all'epoca era un quartiere poco raccomandabile...) e si trovò una casetta a via Candia rinunciando, così, al diritto alle case popolari.
L'infanzia difficile, il divorzio, la vergogna, i dolori, le fatiche... ogni tanto chiedo a mia nonna se è mai stata felice e lei mi risponde "io so' sempre stata 'na disgraziata. Però con tuo nonno i primi anni so' stata felice. Bhè... quantomeno ci volevamo tanto bene" che tradotto in linguaggio moderno significa che si amavano.
Questa crosta di patate è proprio come mia nonna. Semplice, povera, buona. Noi ce la siamo mangiata per pranzo. Potete servire queste patate tagliate a spicchi per accompagnare carne o verdure oppure come stuzzichino durante un aperitivo, o ancora, come facciamo io e nonna, tagliata a metà e mangiata insieme ad un uovo all'occhio di bue.
Patate di nonna Silvana
per 2 persone (o per 4 se lo usate come accompagnamento o come stuzzichino)
patate 3
rametto di rosmarino 1
sale
pepe
olio evo
Sbucciare e tagliare le patate sottilissime (ormai anche nonna usa l'affetta verdure!). In una capiente padella antiaderente mettere un goccio d'olio e disporre uno strato di fettine di patate in modo da coprire tutto il fondo della padella.
Condire con sale, pepe, rosmarino e un goccio d'olio. Disporre un altro strato di patate e condire. Continuare fino ad esaurimento delle patate lasciando scondito l'ultimo strato.
Accendere il fornello più grande e cuocere le patate a fuoco basso con un coperchio per circa 15 minuti o comunque fino a quando non sentirete formatasi la crosta sotto.
Poggiare un piatto grande quanto la padella sulle patate e capovolgere la padella.
Delicatamente fate scivolare il disco di patate sulla padella per far abbrustolire l'altro lato tenendo la padella scoperta per meno di 10 minuti.
NB: non tentate di girare le patate in altro modo altrimenti si disferà il disco di patate.
Aggiungete o sostituite gli aromi (curry, cumino, aglio, maggiorana, timo, prezzemolo....) e avrete ogni volta un piatto diverso. Ma io lo amo così.
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che donna forte che deve essere la tua cara nonnina! grazie per questo racconto di vita, ci si potrebbe davvero scrivere un libro! la ricetta deve essere buonissima, come solo le cose semplici possono essere! buona giornata!:D
RispondiEliminavero?? povera nonna... la crosta di patate è buonissima e facilissima... da provare!
EliminaAhhh le nonne! Che spettacolo questa ricettina ;-)
RispondiEliminanemmeno è una vera ricetta, ma è buonissima!
RispondiEliminaChe bella storia!(anche se non proprio bella per la tua nonna)
RispondiEliminaE poi mi hanno regalato delle patate... (il rosmarino ce l'ho in giardino)
prepara questa crosta e goditela per cena allora!! il rosmarino del giardino sarà buonissimo!
Eliminami sono commossa! che vita la tua nonna... incredibile come con così poco si ingegnassero in piatti sicuramente sfiziosi e di grande effetto, come questo. buon weekend!
RispondiEliminaciao, ho appena scoperto il tuo blog, e mi è subito piaciuto ... sarà la nonna o la ricetta semplice ... o l'emozione che mi ha regalato .... ti seguirò con piacere .. *_*
RispondiEliminagrazie mille ;)
EliminaChe vite ci sono qui accanto a noi....e a volte nemmeno lo sappiamo!!?...bisognerebbe scriverle pre non dimenticare mai.
RispondiEliminaBellissima la frittata di patate, semplice e gustosissima! Ciao
infatti io mi segno molti dei racconti di mia nonna... proprio per non dimenticare
EliminaUna bella storia che fai bene a ricordare e a raccontare.
RispondiEliminaMolto bella anche la descrizione dettagliata di come preparare la crostata, la tua sorellina me l'ha preparata con grande amore più volte :)