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giovedì 18 giugno 2015

Amarene al sole


Il vecchio ciliegio nella casa di campagna che abbiamo da quando sono piccola non fa più tante ciliegie. E' un albero enorme, bellissimo e da bambine io e mia sorella (e gli amici con noi) giocavamo intorno a quello che era un tronco gigantesco. Era bellissimo arrampicarci sui rami e ciondolare le gambe nel vuoto mentre mangiavamo ciliegie cogliendole direttamente dall'albero con delle ciliegie-orecchini appese alle nostre orecchie. E intanto la nonna ansiosa ci gridava di scendere mentre mamma e papà le dicevano di lasciarci stare.

giovedì 26 febbraio 2015

Ciambelline al vino versione mini


Avevo già pubblicato la mitica ricetta di mia nonna per le ciambelline al vino. Molto romane e molto buone. Nel tempo ho mangiato le buonissime ciambelline del forno di Anzio "Pasqua": piccoline e croccanti...una tira l'altra.

Qualche giorno fa mi sono detta che anche le mie ciambelline dovevano essere piccoline e con mia sorella abbiamo passato una mattinata ad infornare. Ho capito perché mia nonna le faceva grandi e ho anche capito perché quelle ciambelline che tanto adoro sono così costose: farle piccoline è una faticaccia! Ma ne è valsa la pena.

sabato 24 gennaio 2015

Barrette croccanti di farro soffiato con cioccolato e tahina


Barrette croccanti, ma che ce vo'? Non capisco perché non ci abbia pensato prima, eppure sin da piccola ho sempre mangiato il cioccolato con il riso soffiato, perché non ho mai pensato a farmelo da me?

Così ho anche scoperto una merenda golosa, super sana, perfetta per chi è a dieta, ottima come merenda per i bambini… chiamarla ricetta, poi, è davvero esagerato, si tratta piuttosto di mettere insieme 2 ingredienti e aspettare che tutto si rapprenda.

venerdì 12 ottobre 2012

Challah al miele


Ormai io e la Challah siamo una cosa sola... l'impasto non ha più segreti per me e ho deciso di provare tutte le varianti!

Questa che vi propongo oggi è una Challah addolcita dal miele, una Challah tipica del Capodanno ebraico, il Rosh Hashanah, e in questa occasione la Challah diventa tonda, a simboleggiare il ciclo della vita e viene usato il miele per augurare dolcezza (oltre tanti altri cibi simbolici che potete studiare qui).

sabato 25 giugno 2011

Gelato di crema alla vaniglia e cacao (senza gelatiera)


A Roma fa caldo, davvero molto caldo ed è tempo di gelati! Questo è il gelato nella mia cara nonna Silvana che soleva prepararmi quando ero bambina perché "così sai che ti mangi". Non serve la gelatiera... non ce l'ho mai avuta, figuriamoci mia nonna!

Sapete ormai tutti che a casa mia le merende erano rigorosamente sane e fatte in casa: ciambelline, torte varie, biscotti di ogni genere, pane burro e alici (immancabile!), crostate con creme o marmellate, torte di verdure, frutta... erano permessi gelati, pizze del forno e qualche strappo alle regole di tanto in tanto!

martedì 31 maggio 2011

Muffins alle fragole e cacao (e rosa canina)

il caro padre è andato in campagna ed è tornato l'altro ieri con un cesto pieno di fragole. Finalmente!! Fragole buonissime, saporite, piccole e un po' bitorzolute... nulla a che vedere con certi plasticoni che ho incontrato al supermenrcato!

Lo sapete, io la frutta e la verdura al supermercato proprio non la compro, mi rifiuto: è insapore e normalmente proviene dall'altra parte del mondo. Ho il mio caro banco al mercato che mi rifornisce ben bene ma le fragole dalla campagna sono tutta un'altra cosa! Purtroppo il caro padre non mi ha portato le profumatissime fragoline di bosco (che sul nostro campo crescono a migliaia) ma sono ben contenta di avere avuto queste che appartengono al contadino vicino.

giovedì 5 maggio 2011

Torta allo yogurt e mandorle con farina e zucchero integrale


Tutti conoscerete la ricetta della torta di yogurt usando come misurino il vasetto di yogurt ma oggi ve la propongo con molte varianti.

Questa ricetta me la insegnò la prof. di matematica delle medie per farci capire le proporzioni. Metodo divertente ed educativo ma soprattutto goloso visto che il giorno dopo tutti portammo il nostro capolavoro culinario a scuola e decretammo il migliore.

Onestamente non ricordo quale fu la torta favorita, comunque da allora questa ricetta mi ha accompagnato nelle colazioni molto spesso visto che è facile da preparare, è di sicura riuscita ed è possibile crearne infinite varianti aggiungendo ingredienti e aromi o modificando le proporzioni per miscelare farine diverse.

lunedì 11 aprile 2011

Croccante al burro di arachidi

Sono un po' latitante in questo periodo ma a lavoro ci sono le mostre nuove da studiare, i nuovi laboratori da imparare e un progettino editoriale a cui mi sto dedicando (che ha sempre a che vedere con il mio lavoro e nulla con la cucina)… insomma, la mia cucina la vedo poco anche perché a casa non ci sono mai!

Tornata poco fa con una coppetta di gelato in mano ho pensato che non era sufficientemente appagante come merenda, così ho deciso di riporre la coppetta semi mangiata in freezer e prepararmi un croccante che ci vogliono 5 minuti a farlo e 5 minuti a freddarlo!

domenica 3 aprile 2011

Clafoutis di pesche e mandorle

Sole, caldo, fiori… Roma è uno splendore! Dopo il lavoro (si, lavorando in un museo il sabato e la domenica sono giorni lavorativi!) mi è venuta voglia di un dolcetto e mi sono preparata questo Clafoutis alle pesche. Non è stagione di pesche ma ho le mie pesche sciroppate che ho preparato con tanta fatica la scorsa estate proprio per godere delle pesche anche fuori stagione. Ovviamente la stessa ricetta vale con le pesche fresche quando la stagione ce lo permetterà!

sabato 19 marzo 2011

Mousse Cake allo Yogurt e Arancia

Peccato che le foto non siano venute affatto bene perché questa mousse cake allo yogurt e arancia è davvero bellissima! Oltre che buonissima. Mia sorella aveva espresso il desiderio della torta allo yogurt della nota marca (che non nomino) ma in versione sana e casalinga. Subito ho pensato al contest di Kia che richiede di usare l'Agar Agar. Questa meraviglia naturale dal fortissimo potere gelificante l'ho incontrata anni fa dal mio amato Castroni e non l'ho più abbandonata. Uso l'agar agar in polvere, facilissima da usare, basta farla cuocere e attendere che si freddi per vedere il risultato. Ho passato la scorsa estate a gelificare di tutto: caffè, vino, aperitivi vari, succhi di frutta, cappuccini… una vera piccola chimica! Insomma, divertitevi e usatela!
Che dire di questa mousse cale? Bellissima, buonissima e di grande effetto! Non ho una grande manualità nelle decorazioni ma questa torta non necessita di nulla tanto è bella!
Trattandosi di una ricetta all'arancia ne approfitto per partecipare anche al contest della Banda dei Broccoli, La Banda Declina Arancio e il mio ormai consueto contest de Gli Agrumi di Cinzia.

mercoledì 9 marzo 2011

Mousse al limone (light)

Più o meno risuscitata anche da questa influenza, oggi vi presento la mousse al limone. L'ho preparata ieri come dessert per la cena di compleanno di mio papà. Si, mio padre è nato l'8 marzo, il giorno della festa della donna. Normalmente i miei fanno una gran festa in campagna nella nostra bella casa vicino le Cascate di Monte Gelato. Memorabili feste piene di amici (compresi alcuni immancabili e storici amici miei e di mia sorella che attendono bramosi questa giornata!) con brace e musica all'ombra della gigantesca mimosa vicino la casa che in questo periodo è piena di fiori e profuma come non mai.
Quest'anno niente festa invece. Mamma sta poco bene e a dieta, mia nonna è appena uscita dalla riabilitazione dopo rottura del femore (ma la solita nonna roccia 86enne si è ripresa in modo incredibile), io mi sono appena ripresa e amici vari hanno avuto i loro problemi. Insomma, festeggiamenti da rimandare. Persino la povera e bella mimosa ha deciso di lasciarci: una brutta tromba d'aria l'ha sradicata dal terreno e il contadino vicino ci ha chiamati per avvisarci! In compenso ho casa piena di bellissimi e odorosi rami gialli che mio padre mi ha portato dopo essere andato a rimuovere il povero albero.

venerdì 21 gennaio 2011

Cake di carote, anzi Minicake!


Cari lettori scusate l'assenza ma la mia connessione ha deciso di non funzionare per due giorni. Mercoledì e giovedì sono stata sconnessa e persa. Si, persa, totalmente. Non credevo di essere una di quelle persone che senza internet non sopravvivono e invece si. Sono proprio una di quelle. 
La ricetta che vi propongo oggi è stata preparata martedì sera dopo essermi resa conto che il barattolo dei biscotti era vuoto. Guardo in dispensa e nessuna riserva! Anche le fette biscottate erano finite. 
A I U T O.
Chi mi conosce sa che la colazione è uno dei momenti più felici della mia giornata e se non ho ciò che voglio posso diventare davvero inavvicinabile! Io la mattina mi sveglio affamata e a colazione devo mangiare sempre: tazzone di latte e caffè (senza zucchero), biscotti o fette biscottate, frutta. Se la colazione avviene dopo le 9.30 e non vado di corsa allora aggiungo anche del pane tostato con burro e pasta di acciughe (si, anche la mattina! non giudicatemi, vi prego!) o con della casalinga marmellata o qualcosa di goloso come veloci clafoutis o french toast, o toast al formaggio ecc... 
Tutto questo per dirvi che alle 22.45 in preda al panico decido di preparare dei biscotti per l'indomani ma il burro mancava (quanto odiate chi lascia il portaburro in frigo vuoto!!?), così opto per la strabiliante torta di carote di Laura Ravaioli, chef del Gambero Rosso che ammiro molto, che di burro non ne ha!
La Ravaioli suggerisce di fare due torte usando due tortiere da 24 cm e, una volta freddate sovrapporle dopo aver farcito con crema al burro o crema pasticcera o marmellata o decidete voi! Devo dire che io amo questa torta così com'è perciò la preparo sempre dimezzando le dosi in modo da ottenere una sola torta. Oggi vi presento la versione Minicake perché non avendo nemmeno il burro per ungere la tortiera ho optato per i pirottini (che erano rimasti solo in 2 perciò li ho fatti con la carta da forno... Sarà ora di fare la spesa? :)).


Cake di carote
carote 150 gr
zucchero (io uso quello di canna) 100 gr
uova 3
farina di mandorle 150 gr
farina 00 45 gr
lievito mezza bustina
scorza di mezzo limone 
cannella (aggiunta mia) 1 cucchiaino
kirsch (io non lo metto) 1 cucchiaio


Grattuggiare le carote. Lavorare le uova con lo zucchero con le fruste. Aggiungere tutti gli ingredienti e gli aromi e mescolare bene. Infornare a 180° per circa 45 minuti. 
Se fate i dolcetti nella teglia da muffin fateli cuocere per circa 30 minuti.



martedì 14 dicembre 2010

Meringhe e melograno

Dalla ricetta dei cantucci mi erano avanzate tre chiare d'uovo e non volendo buttarle (non mi stancherò mai di dire che il primo comandamento in cucina è non si butta niente) ho deciso di preparare delle meringhe. Le ho fatte molte volte, ma devo dire che i tempi di cottura sono sempre diversi, credo dipenda molto dal livello di umidità che c'è dentro casa.
Ho preparato delle belle e classiche meringhe francesi (che sono quelle più note e più usate! La meringa italiana si usa meno e si prepara con uno sciroppo di zucchero), alcune bianche e alcune le ho aromatizzate con del succo di melograno.
Il risultato è stato perfetto!
La facilità è imbarazzante, tutto sta nella cottura!
Bisogna però avere qualche accortezza (tra libri e programmi queste sono le regole che sono riuscita a raccogliere!): 
- le fruste con cui monterete le chiare devono essere pulitissime e io, per essere certa che non vi siano residui di grasso le strofino con del succo di limone 
- anche la ciotola in cui monterete le chiare deve essere perfettamente sgrassata. Meglio se è di acciaio.
- gli albumi non devono avere nessuna traccia di tuorlo
- lo zucchero a velo fa venire una grana finissima alla meringhe e lo consiglio
- qualche goccia di limone nel composto rende le meringhe bianchissime e lucide e smorza l'eventuale sapore forte di uovo
- le uova è bene che siano freschissime
- di solito non peso le chiare come tutti i cuochi consigliano, so che le uova che uso hanno gli albumi che pesano circa 60 gr. ma se siete più precisi di me sappiate che il peso degli albumi e dello zucchero deve essere lo stesso. Potete anche scegliere di mettere metà peso di zucchero rispetto al peso degli albumi ma in questo caso l'interno della meringa rimarrà un po' più umido. Dipende dai gusti. A me piacciono SECCHISSIME.
Piccolo suggerimento: le meringhe sbriciolate sul gelato o sulla panna montata sono tanto golose da essere pericolose :)


Meringhe
albume d'uovo (uova medie) 3 
zucchero (semolato o a velo) 180 gr.
succo di limone 1 cucchiaino
succo di melograno secondo gusto


Accendete il forno a 80°-90°. Montate a neve fermissima gli albumi aumentando gradualmente la velocità delle fruste. Aggiungete il succo di limone. Quando avremo ottenuto una neve ferma potremmo aggiungere lo zucchero e continuare a sbattere. Ci vuole pazienza, almeno 10 minuti di sbattitura per ottenere una neve perfettamente ferma (alzando le fruste il composto deve restare ben attaccato alle stesse e, rovesciandole, il composto non deve perdere la sua forma. Inseriamo il composto in una sacca da pasticcere e formiamo delle piccole meringhe sulla teglia foderata con carta da forno (se non avete la sacca potete tranquillamente poggiare il composto con un semplice cucchiaio, ma verrano un po' meno carine).
Inforniamo e attendiamo almeno 3 ore. Le meringhe devono seccare, non cuocere, non si dovranno dorare. Dato che i forni sono tutti diversi controllate dopo 2 ore, se le meringhe sono secche si staccheranno dalla carta da forno senza sforzo. Altrimenti lasciarle in forno tutto il tempo necessario! Questa volta mi ci sono volute 4 ore piene. 
Se avete il forno ventilato potete anche infornare più teglie simultaneamente.


Per la variante con il succo di melograno: tagliate a metà un melograno e con uno spremiagrumi ricavatene il succo (qui usa il vecchio spremiagrumi a mano visto che quello elettrico gira e il melograno ha la parte bianca durissima! Per spremerlo basta spingere con forza premendo nei punti in cui vediamo i succosi semi). 
Aggiungere il succo di melograno quando gli albumi saranno già un po' montati. Non aggiungere troppo succo altrimenti montare le chiare sarà impossibile! Io ho aggiunto 40ml di succo su 100 gr. di albume ed è stata dura! Non andate oltre questa proporzione. Continuare pazientemente a montare fino ad ottenere la neve fermissima e proseguire come sopra descritto.












venerdì 10 dicembre 2010

Cantucci un po' romani




Arriva il Natale e devo cominciare a preparare biscotti che per me sono sinonimo di Natale. I cantucci a casa mia sono un must durante le feste, non si può finire pasto senza inzuppare degli ottimi cantucci in un liquore (spesso quello che faccio al finocchietto selvativo che si sposa divinamente). Mia mamma dice che sua nonna era solita intingerli nel Lacryma Christi, un vino napoletano... in effetti Roma si trova al centro Italia ma tende ad acquisire più tradizioni dal sud che non dal nord. Oggi però vi presento i cantucci con l'abbinamento classico: Vin Santo. Nessun italiano non associa questo liquore ai cantucci! 
I Cantucci sono biscotti tipici della tradizione toscana anche se con il termine Cantucci un tempo venivano indicati diversi generi di biscotti secchi. Diffusi ormai in tutta Italia (e anche in America dove tutti li chiamano Biscotti) qui a Roma si mangiano moltissimo.
Visto che la mia romanità in qualche modo esce sempre, nei miei cantucci ho aggiunto un cucchiaio di semi di anice che nella tradizione romana è un aroma molto presente (pensiamo ai liquori Mistrà o Sambuca - la cui base è costituita da diversi tipi di anice... di sambuco ce n'è poco!) e che con le mandorle si sposano perfettamente!
La mia dose di zucchero nella ricetta è, come sempre, piuttosto bassa visto che a casa mia i dolci non sono mai dolcissimi, ma potete tranquillamente aumentarla secondo i gusti.
La ricetta "tradizionale" non si saprà mai, ne esistono mille varianti: con burro, con olio, senza grassi, con pinoli, con mandorle, senza livito e con dosi di uova, farina e zucchero sempre diverse. Quella che oggi vi do è la ricetta di mia mamma Graziella, una ricetta da lei appuntata su un foglietto moltissimi anni fa e che ho ritrovato inserita in un libretto di cucina circa quattro anni fa. Non so a chi dare la paternità di questa ricetta visto che mia mamma non si ricorda come abbia fatto ad averla, comunque fino ad oggi, non ci ha mai fatto sfigurare!
La ricetta originale sembra essere partita da qui e se vi trovate nei paraggi forse vale la pena farci un salto! Leggendo un po' in giro mi sono resa conto che sui Cantucci (e sui Biscotti di Prato) c'è molta confusione... quasi quasi mi compro il libro sulla storia di questi misteriosi biscotti!
I cantucci sono facilissimi da realizzare e fatti in casa sono decisamente migliori! In commercio si trovano cantucci durissimi che sembrano sassi. Ecco, i cantucci sono duri, ma sono anche molto friabili.. una volta addentati non dovrebbero risultare faticosi alla masticazione. A casa il risultato è perfetto! Inoltre l'assenza di grassi rende questi biscotti di facile conservazione... in una scatola di latta si mantengono all'infinito.


Cantucci
dosi per circa 40 biscotti:
farina 400 gr.
zucchero 200 gr.
uova 2 + 3 tuorli
mandorle intere (con la pellicina) 200 gr.
semi di anice un cucchiaio abbondante (facoltativi)
lievito due cucchiaini
sale una presa


Accendere il forno a 180°. Sbattere le uova intere e i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un impasto chiaro e molto spumoso (circa 5 minuti con le fruste elettriche). Aggiungere la farina settacciata con il lievito e il sale, poco alla volta, alle uova. Pestare i semi di anice e aggiungerli all'impasto. Aggiungere infine le mandorle intere (se avete quelle giganti tagliarle un poco con il coltello). Impastare bene.
Coprite con la carta da forno la placca e formate 4 filoncini un po' piatti (circa 2 cm di altezza e 5 di larghezza) che disporrete a giusta distanza dato che cuocendo si allargheranno un po'. La pasta è molto appiccicosa (ve ne resterà molta sulle mani) e potreste pensare che qualcosa sia andato storto, ma non è così! 
Infornate per 25 min a 180°. Sfornate, godete del profumo che si sprigiona e tagliate i filoncini con un coltello affilato formando biscotti spessi circa 1 cm. Sopra la crosta sarà già dura mentre l'interno sarà ancora morbido. Riponete i biscotti sulla teglia e lasciate biscottare in forno ancora 10 minuti circa. 
Fate freddare e gustateli da soli o inzuppati in liquori o anche solo del buon vino!





Merita una nota questo bellissimo bicchiere che appartiene alla famiglia di mio padre da tre generazioni. Purtroppo di un servizio intero questo è ciò che resta! Con estremo riguardo lo conservo e lo tiro fuori per voi che siete i miei ospiti di riguardo!

mercoledì 24 novembre 2010

I muffin di Nigella con varianti


Buon pomeriggio a tutti! Ieri sera ero molto poco serena e indovinate un po' cosa ho fatto? Impastato e infornato ovviamente! Indecisa sul da farsi ho scelto una ricetta dalla sicura riuscita e di una facilità imbarazzante! I mitici Muffin di Nigella (e non chiedetemi "Nigella chi?"). Una delle poche ricette leggere che Nigella abbia mai tramandato... diciamo che non è certo conosciuta per la salubrità e la leggerezza dei suoi piatti! Molti anni fa la vidi friggere dei Bounty e dei Mars (si, si, proprio loro!! Gli snack al cioccolato!) precedentemente immersi nella pastella!! 
Ciò che di lei mi piace, però, è il rapporto che ha con il cibo: un rapporto di amore fatto di godimenti tattili, olfattivi, visivi e anche uditivi. Vederla preparare o mangiare qualcosa è così gratificante! Le sue ricette non sono molto affini alla mia cucina ma ho preso molti spunti e idee e alcune volte sono riuscita a riadattare alcune ricette ai miei gusti e alle mie necessità (soprattutto caloriche! i piatti troppo pesanti difficilmente sono di mio gusto).

Questi muffin sono perfetti senza alcuna aggiunta, ma si prestano a numerose varianti. La ricetta base è perfetta, aggiungete ciò che più vi piace! Qualche esempio? mirtilli, uvetta, gocce di cioccolato, cacao, frutta secca, aromi come vaniglia, limone, zenzero o cannella! Insomma, date sfogo alla fantasia e al vostro umore! Io oggi ve li propongo in due varianti.

La prima variante è dolce, al pistacchio. Amo il pistacchio. Avevo in dispensa una meravigliosa crema di pistacchi di Bronte che non è proprio a buon mercato visto che il vasetto da 180 gr. mi è costato 6 euro (credetemi, 6 euro spesi benissimo!) ma si può ottenere una crema di pistacchi semplicemente tostando e spellando dei pistacchi non salati e frullandoli a lungo fino ad ottenere una pasta vellutata. Comunque, anche in questo caso, se compriamo i buonissimi pistacchi di Bronte il costo non sarà tanto inferiore! Ma ogni tanto non ci si deve concedere un piccolo lusso? Io dico di si!

La seconda variante è salata, con formaggi e semi di papavero. Una ricetta pulisci-frigo-dagli-avanzi-di-formaggi. E nel mio frigo di avanzi ce ne sono tanti visto che sono una gran golosa e curiosa di formaggi! Consiglio di provare questi muffin tagliati a metà (a mo' di panino) con del prosciutto!


Un'ultima informazione: i muffin si possono surgelare, motivo per cui consiglio di farne molti e di conservarne un po' in freezer. Si scongelano in meno di un paio d'ore e tornano perfettamente fragranti!


Cominciamo con la ricetta base, facilissima.

Muffin di Nigella:
Dosi per circa 12 muffin grandi (o 18 piccoli):
farina 225 gr.
bicarbonato 1/2 cucchiaino
sale 1/2 cucchiaino
uovo 1
yogurt bianco 125 gr.
latte 100 gr.
olio vegetale 70 ml.
zucchero di canna 175 gr.

Mescolare gli ingredienti umidi (uovo, latte, yogurt e olio) e sbatterli con una forchetta. Aggiungere lo zucchero. Mescolare in una ciotola a parte la farina, il sale e il bicarbonato. Unire gli ingredienti umidi alla farina e mescolare energicamente con la forchetta fino a che non si siano perfettamente amalgamati. Non preoccupatevi dei grumi, durante la cottura si scioglieranno senza problemi! Se lavoriamo troppo l'impasto rischiamo di far venire i muffin duri!
Questa la ricetta base per muffin leggeri e buonissimi!


Muffin al pistacchio:
aggiungere alla ricetta precedente circa 100 gr. di crema di pistacchi di Bronte e circa 60 gr. di pistacchi di Bronte non salati tritati grossolanamente con il coltello. 
ATTENZIONE: se la crema di pistacchi è zuccherata dimezzate la dose di zucchero di canna. Potete anche raddoppiare la dose di pistacchi tritati ed eliminare la crema, ma credetemi, è buonissima (e che belle venature verdi dona ai muffin!)

Muffin salati ai formaggi:
eliminare la dose di zucchero di canna dalla ricetta precedente e aggiungere un cucchiaino di sale, 60 gr. di parmigiano grattugiato, 60 gr di formaggio a pasta dura grattugiato (ma anche solo parmigiano o solo pecorino va bene) e un cucchiaio di semi di papavero (facoltativo). Io ho usato delle scagliette di mandorla e dei semi di papavero per decorare.

Una volta preparato l'impasto, riponete dei pirottini di carta nella teglia da muffin (se avete quella in silicone non c'è bisogno) e riempiteli, aiutandovi con due cucchiai (uno per prendere l'impasto e l'altro per aiutare l'impasto a scivolare ordinatamente nelle formine) fino a poco sotto il margine. Prima di infornare abbiate cura di pulire dalla teglia eventuali colature di pasta fuori posto (in forno si brucerebbero e darebbero un odore di bruciato ai vostri muffin). Infornate a 200° per 20-25 minuti circa. Una volta sfornati lasciateli appena intiepidire nella teglia e toglieteli per lasciarli raffreddare su di una gratella.
GODETE!



lunedì 15 novembre 2010

Evviva il lunedì e le ciambelle


Per molti di voi il titolo del mio post può sembrare assurdo ma, lavorando in un museo, il lunedì è il mio giorno libero per eccellenza! Il lunedì i musei italiani chiudono, come anche le gallerie. E noi lavoratori ci riposiamo.

Mi sono alzata presto con un bellissimo sole (che ha aspettato che facessi le foto per poi farsi coprire da tristi nuvoloni grigi) e mi sono messa a preparare le ciambelline al vino di mia nonna Silvana: eccellenti, gustose, detentrici di sapori antichi, facili e ottime inzuppate nel latte o imbibite di vino dopo i pasti (come si fa per i cantucci con il vin santo, per intenderci ;)).