martedì 8 febbraio 2011

Agrumi a colazione

Finalmente un po' di tempo per me! Questa mattina mi sono alzata tardi (il mio gatto me lo ha permesso! incredibile!), affamatissima e con il sole che inondava casa. Cosa potevo fare se non preparare una golosa, ricca, ma salutare colazione? Amo fare colazione a casa, in pigiama, senza fretta. A differenza di qualcuno che tenta di obbligarmi ad andare a magiare cornetti fuori (Fidanzato Faticoso, sempre lui), io la mattina non mi muovo fino a quando non ho mangiato. Mi alzo dal letto, mi lavo la faccia e subito in cucina a preparare la colazione. Spesso per convincere Doppia Effe a non torturarmi di primo mattino con estenuanti discussioni su quale sia il miglior cornetto di Roma, in miglior caffè di Roma, il miglior connubio cornetto e caffè (si, perché se il caffè è meglio da una parte e il cornetto è meglio da un'altra ed io mi rifiuto di girare 2 bar diversi, lontani tra loro, per avere la colazione perfetta, bisogna trovare il miglior compromesso) preparo i french toast che sono una delle colazioni che lo tengono incollato a casa (e cerco anche di avere sempre un barattolino di marmellata di limoni o di arance homemade, altra cosa che gli impedisce di rendermi la mattinata estenuante). Ebbene, ho giusto giusto una busta piena di mandarini (e dico mandarini, quelli buoni, profumati, non le clementine!) e di limoni non trattati (con i quali ieri notte ho preparato una buonissima marmellata di limoni che, come dicevo, mi serve per sopravvivere) provenienti dal rigoglioso giardino di amici. Avevo anche i miei amati pompelmi rosa così ho pensato di cimentarmi in una ricetta per il contest degli Agrumi!
Sono anche riuscita a creare due ricette in una visto che erano avanzati degli ingredienti e, come ben sapete ormai, NON SI BUTTA NIENTE. Come è arrivata l'idea? Mi piace preparare qualcosa, magari i french toast, le mattine in cui mi sveglio tardi e ho tempo e, per fare una colazione completa ci aggiungo la mia consueta tazza di latte e caffé rigorosamente senza zucchero e una salutare spremuta di pompelmo rosa e/o mandarino e/o arancia. Bene, detto questo oggi ho deciso di unire il tutto in un'unica soluzione. E visto che c'erano degli avanzi ho inventato una crêpe.
Allora, presentiamo i French Toast agli Agrumi e una Crêpe con Composta di Agrumi. Olè.
Premetto che non avevo arance ma avrei voluto usarle insieme ai mandarini e ai pompelmi.
French Toast agli Agrumi
per 2 persone:
pompelmo 1
mandarino 2
arancia 1
fette di pane 4
uovo 2
latte 6 cucchiai circa
cannella 1 pizzico
zucchero di canna (io uso quello integrale) 1 cucchiaio
burro 2 noci
sciroppo d'acero (facoltativo) 2 cucchiai

Sbucciare gli agrumi a vivo con il coltello e tagliare gli spicchi, sempre a vivo (per spiegarvi come si fa vi rimando qui). Sbattere le uova, il latte, la cannella e lo zucchero con una forchetta (come si fa per le frittate).
Tagliare il pane a fette di circa 1 cm (io uso il pane a farine miste a lievitazione naturale, chiamato pane di roma). Immergere le fette di pane nell'uovo (da entrambi i lati) e far imbibire bene. Far sciogliere la noce di burro in una padella antiaderente (di circa 20 cm di diametro) e far rosolare le fette di pane un minuto per lato. Porre i french toast su un piatto e condire con un filo di sciroppo d'acero e gli spicchi di agrumi.
Crêpe con Composta di Agrumi
per le crêpes:
uovo sbattuto avanzato dai french toast (avanzerà, credetemi, il pane non lo "succhia" tutto)
farina (io ho usato quella integrale) 3 cucchiai circa
scorza di mezzo agrume (scegliete voi quale)

per la composta di agrumi:
spicchi di agrumi avanzati
succo di agrumi raccolto
zucchero di canna (integrale) 4 cucchiai circa 

Aggiungere la farina al composto di uovo e latte e sbattere energicamente con la forchetta (dovete ottenere una pastella). Nella padella antiaderente in cui avete fatto cuocere i french toast (che sarà ancora bella unta) porre un po' della pastella e roteare la padella in modo da coprire tutta la superficie (insomma dai, sappiamo come si preparano le crêpe!). Appena si formeranno delle piccole bollicine girare la crêpe e far cuocere ancora meno di un minuto. Ripetere l'operazione fino a esaurimento del composto (a me sono venute due crêpes). Sempre nella stessa padella aggiungere gli spicchi di agrumi avanzati, il succo e spremete con le mani lo "scheletro" degli agrumi (ciò che è avanzato quando avete tagliato a vivo gli spicchi degli agrumi per la ricette precedente) per ottenere ancora più succo. Aggiungere lo zucchero (decidete quanto, dipende da quanto volete dolce la composta) e far ridurre il tutto. Cospargere la superficie delle crêpes e arrotolare. Se volete aggiungete un goccio di sciroppo d'acero sopra!
 


CON QUESTA RICETTA PARTECIPO A QUESTO CONTEST 
ilricettariodicinzia

RINGRAZIO PUBBLICAMENTE LA DOLCISSIMA LAFEDE DEL BLOG CIOCCOGALA CHE MI HA REGALATO QUESTO PREMIO. GRAZIE MILLE. E GRAZIE PER LE OTTIME RICETTE

mercoledì 2 febbraio 2011

Cavolo nero per gli Gnudi!


Questa ricetta risale a diversi giorni fa ma poi ho visto in giro per i blog che al momento è molto gettonata e non volevo aggiungere anche la mia versione. Ma come posso non diffondere questa delizia anche io?

Ho comprato un bellissimo libro sulla cucina Toscana e queste palline mi sono subito piaciute. Anche perché mi hanno ricordato le mille varianti di polpette che mia nonna mi ha preparato per 12 lunghi anni in cui sono stata vegetariana. Si, non lo sapevate ma è così. Dai 14 ai 26 anni (ora ne ho 28) non mangiavo né carne né pesce (le uova si, quelle provenienti da galline libere e felici e non ingabbiate. Regola che seguo ancora!). Dopo tutti questi anni è successo qualcosa di strano: ho cominciato a fare sogli ossessivi sulla carne, io che mangiavo di nascosto panini al prosciutto sentendomi in colpa, io che "rubavo" fette di arrosto e le nascondevo per poterle mangiare in solitudine, insomma, mi stava tornando una voglia indicibile di carne e me ne vergognavo.

sabato 29 gennaio 2011

Orecchiette cavolfiore e guanciale croccante (e una tartina al caviale)


Ci sono dei gesti in cucina che sono diventati meccanici e che non mi fanno porre alcuna domanda anche se qualcosa da domandare ci sarebbe. A casa mia la pasta con i broccoletti, broccoli, broccoli romani o cavolfiore si è sempre fatta così: si mette in una pentola la verdura con acqua fredda, si porta a bollore e poi si butta giù la pasta. Questo procedimento serve a non far risultare la pasta "slegata" e a far sì che sia più gustosa. Ieri, mentre cucinavo, GiàQ (questo il nome dato al fidanzato faticoso dalla mia nipotina e ormai usato da tutti) mi fa una semplice domanda "come è possibile che anche se usi paste diverse, con tempi di cottura diversi, il broccolo sia sempre perfettamente cotto?". Ecco, non lo so. Non mi sono nemmeno mai posta il problema. In effetti sia che usi la pasta integrale, sia che usi la pasta da 8 minuti di cottura, sia che usi la pasta fresca, il broccolo è sempre cotto a puntino. Mha.... Non chiediamoci il perché e mangiamoci questa pasta deliziosa a cui per la prima volta ho aggiunto del guanciale croccante. Se volete potete tranquillamente farne a meno. 
La tartina invece cosa c'entra? non c'entra niente ma dato che mentre cucinavo mi sono concessa tartine di caviale e vino bianco... eccole qui! Ultimamente ne faccio un uso smodato dato che la signora russa che si occupa di mia nonna 92enne nelle ore dei pasti (non quella che già vi ho presentato, ma la madre di mio padre) ce ne ha portate svariate scatolette! E io faccio la signora mangiando caviale pregiato così, mentre cucino, come se nulla fosse :)






Orecchiette cavolfiore e guanciale croccante
dosi per 4 persone:
orecchiette 250 gr
cavolfiore 1
guanciale qb
aglio 2 spicchi
olio qb
pecorino (o parmigiano)

In una pentola capiente mettere il cavolfiore pulito e tagliato e coprire con abbondante acqua fredda. Portare a bollore e aggiungere una presa di sale. Buttare giù la pasta (senza scolare il cavolfiore. Farli cuocere insieme). Mentre la pasta cuoce mettete del guanciale tagliato a listarelle sottili in un pentolino con due spicchi d'aglio e l'olio. Fate rosolare bene. Scolate la pasta e condite con l'olio caldo. Se necessario aggiungete altro olio a crudo. Una spolverata di pecorino, e voilà!

giovedì 27 gennaio 2011

Insalata con mele, noci e aceto balsamico

Finalmente ho il tempo per postare questa buonissima insalata mangiata oggi a pranzo (all'1.20 di notte). Non avevo molta voglia di cucinare, la stanchezza aveva preso il sopravvento ma una meravigliosa insalata cappuccina comprata ieri al banchetto biologico del mio mercato mi ha sorriso dal frigo. Era lì, pronta per essere mangiata! Bhè, non proprio pronta: andava lavata, asciugata e tagliata, ma questo lavoro l'ho delegato ;) e con immenso piacere, con l'insalata pronta nell'insalatiera, tutto ciò che restava da fare era sbucciare mezza mela avanzata dalla colazione e condire (e ovviamente fare le foto mentre qualcuno affermava la volontà di distruggere il mio blog :)
Non si tratta di una ricetta originalissima, ma spero che per qualcuno di voi lettori lo sia... lo è?
Ho impiegato del tempo per riuscire ad apprezzare la frutta nell'insalata, per anni odiavo le intromissioni nella verdura ma ora mi piace da impazzire. Che bontà! Aggiungere la frutta fresca (e secca) nelle insalate gli dà quel tocco in più che le farà apparire come un piatto molto chic invece della solita, triste insalatina, e questa di mele è una delle mie preferite (insieme a quella di melograno che vi presenterò prima o poi).
Ho usato una mela renetta, buonissima, ma non la mia preferita per le insalate, meglio una succosa mela verde (granny smith) che con il suo gusto asprino si sposa alla perfezione con l'insalata. Ma vi assicuro che qualsiasi mela ci starà benissimo. Aggiungeteci dei crostini al formaggio, un uovo in camicia o quello che vi pare e il pranzo è pronto!
Non vi scrivo le dosi perché si tratta di gusti: più mela, meno mela, più noci, meno noci, più condimento, meno condimento.... vedete voi! Trattandosi di pochi ingredienti è necessario che siano davvero buoni: niente mele mezze raggrinzite ma succose e fresche; olio extra vergine d'oliva di ottima qualità (meglio se di frantoio... c'è ancora qualcuno che compra l'olio al supermercato? ;); un buon aceto balsamico.
Insalata con mele e noci
insalata (quella che preferite, io suggerisco cappuccina)
mela
noci
olio evo
aceto balsamico
sale

Lavare e asciugare l'insalata e mettere in un'insalatiera. Sbucciare la mela, tagliarla in 4 spicchi e bagnarla con il succo di limone per non farla annerire. Affettare gli spicchi sottilissimi (magari con un affetta verdure), rompere con le mani dei gherigli di noci e condire con olio, sale e aceto balsamico. Mmm.... buooooono   

lunedì 24 gennaio 2011

Biscotti al burro d'arachidi (Peanut Butter Cookies)

Eccoli qui, i biscotti che mostrano la mia vergogna, la mia perversione: il burro d'arachidi! Ebbene si, il burro d'arachidi mi piace, mi piace da morire ed è tutta colpa della mia (amata) cugina americana. Fu lei ad introdurmi questo strano burro che di italiano non ha proprio nulla. Avevo 17 anni ed ero a Los Angeles. 
Ero un'adolescente ribelle, faticosa, insopportabile, con fidanzati improbabili e depressa al punto giusto. I miei genitori non sapevano più cosa fare e mia madre, bersaglio preferito per sfogare la mia rabbia, frustrazione ed insicurezza, dopo un anno di sofferenze decise che l'unica cosa da fare per "salvarmi" era mandarmi da sola in America ad imparare l'inglese e lasciarmi quello spazio di cui tanto sentivo il bisogno e che sperava mi avrebbe responsabilizzato. Le mamme hanno spesso ragione e, sebbene potesse sembrare folle mandare un'adolescente "difficile" da sola in America, la cosa funzionò. Mamma Graziella capii che il mio malessere si sarebbe risolto solo ricevendo piena fiducia e allontanandomi completamente da casa (anche se credo che i tre mesi più belli della mia vita siano stati per lei i più difficili). Passai un mese a Philadelphia ospite di parenti, un mese a New York da un amico di mia sorella che studiava regia (pieno di amici allettanti :)) e un mese a Los Angeles da colei che sarebbe diventata una delle persone più importanti della mia vita: Erica, la fichissima cugina Americana (che da sei anni vive a Roma!!). 
In quel mese Erica mi fece divertire come non mai e mi fece diventare drogata di burro di arachidi. Perversione allo stato puro. Onestamente non lo compro mai e quando lo faccio compro del burro di arachidi biologico, puro, senza zucchero e senza oli aggiunti. Altre confessioni? Si, si, lo ammetto: ogni tanto prendo un quadratino di cioccolato fondente (il mio preferito) e lo intingo nel voluttuoso barattolo! 
Per sentirmi meno in colpa ho deciso di diffondere la mia perversione preparando dei biscotti da distribuire ad amici! Ed eccoli qui: the peanut butter cookies, così facili che potrebbe farli un bambino (ed infatti la ricetta è tratta da "Guarda e Cucina, un libro di ricette anche per bambini"di Tina Davis, comprato per le illustrazioni divine!).
Biscotti al burro di arachidi

tra parentesi trovate le mie piccole variazioni


farina 190 gr (220 gr)
bicarbonato 1/2 cucchiaino
sale 1 pizzico (abbondante)
burro ammorbidito 110 gr
burro d'arachidi 1/2 tazza (circa 125 gr)
zucchero 100 gr (70 gr)
zucchero di canna 110 gr (90 gr)
uova 1
vaniglia 1/2 bustina (1 cucchiaino di estratto)

Mischiare la farina il bicarbonato e il sale in una ciotola. In un contenitore sbattere con le fruste elettriche il burro ammorbidito e gli zuccheri per un paio di minuti e poi aggiungere il burro d'arachidi. Sbattere finché il composto sarà diventato chiaro. Unire l'uovo e la vaniglia. Aggiungere poco alla volta la miscela di farina e, quando sarà diventato sufficientemente omogeneo lavorare con le mani e formare una palla. Avvolgere nella pellicola e riporre in frigo per almeno un'ora. Scaldare il forno a 175°. Staccare dei pezzetti di impasto, formare delle palline di 2.5 cm di diametro e sistemare sulla teglia ricoperta di carta da forno. Con i rebbi di una forchetta appiattire le palline formando sulla superficie un motivo incrociato (i cookies devono essere di circa 4 mm di altezza). Cuocete i biscotti per circa 12 minuti o finché i bordi non saranno dorati. Lasciate raffreddare su una gratella e mangiate. Per circa 35 biscotti.

NB: io ho diviso l'impasto a metà formando due palle e in una ho aggiunto delle noccioline non salate, spellate e tritate grossolanamente. Consiglio di provare anche con delle gocce di cioccolato :)